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  • Connections Festival

I libri di Connections 2020 (parte prima)

Alcuni testi scritti dai protagonisti di #connections2020 ampliano e approfondiscono i temi che abbiamo trattato quest'anno. Oggi vi proponiamo i testi di Andrea Segrè, Alberto Pellai e Barbara Tamborini, Beatrice Venezi.

IL METODO SPRECO ZERO / Andrea Segrè / BUR Rizzoli

A tutti noi dispiace sprecare il cibo. Ogni giorno però ne buttiamo 100 grammi a testa, che diventano 37 chili pro capite e 85 a famiglia ogni anno: un valore per ogni nucleo familiare pari a 450 euro, ma anche un costo per smaltire i rifiuti e un peso sull'ambiente sempre meno giustificabile. È possibile evitare questo inutile sperpero e risparmiare? Sì, e gli accorgimenti per farlo sono alla portata di tutti: basta leggere questo libro. Pieno di informazioni e consigli, il testo - frutto di anni di ricerca dell'autore - parte dalla compilazione di un "diario dello spreco", in cui registrare gli alimenti buttati ogni giorno per ogni pasto, per capire i nostri errori, liberarci dalle cattive abitudini e iniziare la nostra "rivoluzione alimentare". In pochi passaggi impareremo a fare la spesa in modo intelligente e mirato, senza rincorrere facili e ingannevoli promesse del marketing; a conoscere a fondo il nostro frigorifero, organizzandolo al meglio per la conservazione dei cibi; a leggere le scadenze riportate sulle confezioni e a usare gli imballaggi in modo utile; a fare l'orto in casa; a evitare del tutto gli avanzi, dando agli ingredienti considerati "scarti" una nuova vita attraverso ricette magiche. Perché non sprecare cibo può cambiarci la vita e salvare davvero il nostro pianeta. Scopri #sprecozero sul sito www.sprecozero.it. Postfazione di Massimo Cirri.

TABÙ / Alberto Pellai & Barbara Tamborini / Mondadori

Ogni genitore vorrebbe che i propri figli crescessero felici, sereni e appagati, e per questo fa di tutto per risparmiare loro dolore e sofferenza. A volte, però, la vita porta con sé eventi drammatici e inattesi, che travolgono la pace e la stabilità di una famiglia con la forza di uno tsunami. Credendo di agire per il meglio, molti adulti, di fronte ad avvenimenti tristi o difficili da spiegare, preferiscono eludere le domande dei bambini, tergiversare o addirittura fingere che nulla sia successo, senza rendersi conto che, in questo modo, stanno sfuggendo alla responsabilità educativa di cui invece devono farsi carico. Niente, infatti, fa male all'equilibrio emotivo di un bambino quanto le parole non dette, quelle parole che gli sarebbero necessarie per rischiarare gli angoli bui dell'esistenza in cui rischia di sentirsi perso e disorientato. Alberto Pellai e Barbara Tamborini affrontano due temi - il lutto e la separazione - di importanza fondamentale in un percorso di crescita, ma che spesso gli adulti considerano dei veri e propri tabù, davanti ai quali si sentono spaventati, imbarazzati, incapaci di trovare le parole giuste per comunicare con i propri figli. Come aiutare, dunque, un bambino ad accettare la scomparsa di una persona cara e il difficile processo di elaborazione del lutto che ne consegue? O come parlargli dell'imminente separazione di mamma e papà, che modificherà l'assetto e gli equilibri del nucleo familiare? Solidamente fondato sugli assunti delle neuroscienze e sui principi dell'educazione emotiva, "Tabù" è una guida utile per entrare nella mente dei bambini e comprendere come gestire le loro reazioni di fronte a eventi di alto impatto psicologico. In queste pagine, ricche di giochi, storie, filastrocche, film e libri da vedere o leggere con i bambini, i genitori - ma anche gli insegnanti, gli educatori e gli specialisti dell'infanzia - troveranno strumenti concreti e innovativi per sviluppare un'attitudine educativa aperta e consapevole, che li renderà il porto sicuro verso il quale tanto i più piccoli quanto i preadolescenti potranno dirigere la loro zattera quando si troveranno in mezzo alla tempesta.

ALLEGRO CON FUOCO: INNAMORARSI DELLA MUSICA CLASSICA / Beatrice Venezi / UTET

La musica classica è di tutti. Per troppo tempo l'abbiamo considerata noiosa, adatta a vecchi ricchi intellettuali, lontano dal suono dei tempi; l'abbiamo legata al flauto dolce a cui ci costringevano a scuola; alle occhiatacce per un applauso sbagliato a teatro; a simboli incomprensibili annotati su fogli ingialliti. Per troppo tempo abbiamo lasciato che pregiudizi e cliché ci tenessero lontano dalla bellezza che per secoli ha sedotto uomini e donne, di tutte le classi e di tutte le età. Beatrice Venezi, neppure trent'anni, non si è lasciata sopraffare da questi luoghi comuni: ha scoperto la bellezza istintiva di una composizione classica fin da piccola, l'ha inseguita sugli spartiti, l'ha studiata e oggi, cerca di portarla in ogni orchestra che dirige in tutto il mondo. Beatrice non ha dubbi: chiunque, anche oggi, può innamorarsi della musica classica, proprio come ha fatto lei. Forse basta farsi condurre dalla giusta guida. La melodia diventa così un mezzo per scoprire il mondo, il ritmo un tentativo di ascoltare noi stessi e l'armonia una prova di vita sociale. E a ben guardare le trame dell'opera sembrano ricalcare la nostra attualità: così "Carmen" diventa un simbolo per combattere la violenza sulle donne, e la "Bohème" una trasposizione parigina di serie tv di successo come "Friends" o "How I met your mother". Tra spartiti e semiminime, biografie di compositori e di direttori d'orchestra, Beatrice Venezi ci mostra come la musica classica, una volta libera dagli stereotipi, sia un bene globale: una bellezza che appartiene a tutti.

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